Perché è importante l’Inbound Marketing? Per chi avesse ancora dubbi sull’efficacia di questa metodologia abbiamo raccolto i punti salienti dell’Inbound Strategies: evento pratico e diretto sull’Inbound Marketing e sulla SEO per fornirti spunti interessanti e riflessioni non solo teoriche.
Sul palco si sono alternati relatori di spicco del panorama digitale italiano. Interventi di 50 minuti con casi studio, esperienze reali e linee guida. A Salvatore Russo è stato affidato l’arduo compito di moderare l’evento accompagnando i partecipanti durante le due giornate di formazione con la sua esperienza e lo stile che lo contraddistinguono.
Parola ai relatori di Inbound Strategies
L’evento di Inbound Strategies ha coinvolto 30 relatori che oltre a fornire nozioni teoriche hanno suggerito ed individuato elementi pratici per trasferire conoscenze tecniche e la consapevolezza di come affrontarle sul campo.
Gli organizzatori: Ivan Cutolo e Ivano Di Biasi
Anticipando la tendenza della giornata, i “padroni di casa” hanno dato il via alla formazione con due speech tecnici sulla SEO per E-commerce e il Semantic Web, mentre #Inbound17 conquistava i Trend Topic di Twitter.
“Google vi dedica poco tempo, sfruttatelo bene” raccomanda Ivan.
Così come la frutta fresca si deteriora in pochi giorni, i contenuti di un sito hanno bisogno di essere aggiornati, rinnovati per rendere appetibile agli utenti ciò che pubblichiamo perchè MR Google ha sempre un motivo: dare informazioni importanti.
Ivano Di Biasi ci spiega che Google ha esigenze specifiche, come la velocità, motivo per cui non usa solo algoritmi semantici per restituire risultati all’utente.
Andrea Saletti e il Neuromarketing
Pausa caffè per accogliere con emozione Andrea Saletti che spiega il viaggio del cuore dell’utente attraverso l’Inbound Strategy sottolineando come il processo decisionale online deve essere emozionale per favorire l’azione.
“Bisogna progettare con le persone e non per le persone”
Il Neuro E-commerce in 3 step secondo Saletti:
- Conosci il tuo pubblico
- Intervieni sul design e funzionalità
- Monitora i risultati e aggiusta il tiro
Prima bisogna conoscere l’esperienza di un utente e poi realizzare l’interfaccia web. Andrea sottolinea che le persone siamo noi, persone reali con le quali dialogare intervenendo su tutti i possibili fattori di semplificazione. L’utente che naviga sul nostro sito si pone in pochi secondi 6 domande e dobbiamo essere in grado di fornire elementi che generino attrazione, interesse e che favoriscano l’azione finale, che poi dovrà essere monitorata costantemente.
Uno speech emozionale, denso di suggerimenti che ha coinvolto i partecipanti in una metodologia sequenziale da creare ed adattare ai propri clienti. Riflessioni per migliorare sin da subito l’esperienza emozionale dell’utente sul sito.
La giornata prosegue e sul palco si alternano professionisti che insieme al presentatore Salvatore Russo rendono la giornata piacevole e interessante, ricca di spunti pratici, idee e consigli degni della parola chiave dell’evento: Miss Concretezza.
Riccardo Mares: la Keyword è nulla senza l’intento
L’utente ha delle esigenze che esprime con domande, a volte poco chiare; siamo sicuri che la parola chiave rispetta gli intenti di ricerca del nostro target? Quando la landing page dove li facciamo “atterrare” non è quella giusta provochiamo delusione.
Simone Righini, l’antisocial con il planning
Per far funzionare i progetti di posizionamento collabora con un team, l’unione fa la forza? No, porta risultati. Ma quali sono le figure chiave per un SEO team? Se hai 8 ore per lavorare al digital come organizzi la giornata? Righini con il suo planning settimanale consiglia 4h da dedicare ai contenuti, 3h ai link e 1h alla promozione.
“Google lavora anche di sabato e di domenica, e noi NO!”
Massimo Fattoretto, e la nuova parola d’ordine: DIPENDE
Niente affermazioni, solo domande la cui risposta è sempre dipende…dipende, anche se non sempre possiamo rispondere ad un cliente con questa affermazione. L’unica certezza è chi trova un amico trova un link.
Matteo Zambon: i parametri UTM, cosa sono?
Come faccio a tracciare la mia strategia online? Sul palco Matteo Zambon con i suoi barbatrucchi spiega che i parametri che gestiscono gli UTM sono: sorgente, mezzo, nome, termine e contenuti. Al pubblico insegna ad usare il campaign URL builder dimostrando con prove pratiche e concrete il funzionamento di Google Tag Manage.
“Chi non usa gli SHORT URL è una brutta persona!” parola di Zambon
Valentina Turchesi: contenuti che convertono
L’ultimo speech della prima giornata lascia il palco ad una donna che cattura l’attenzione dei partecipanti con linee guida, case study e un carisma davvero coinvolgente.
“La conversione non è universale, dipende dagli obiettivi e dalla piattaforma.”
Valentina, con stile ed eleganza, presenta 12 linee guida di Web Content nate dalla sua esperienza professionale perchè ci ricorda che sul Web di definitivo non c’è nulla. Tutto d’un fiato ci fornisce elementi da mettere in pratica sin da subito, consigli pratici con best practise ed esempi negativi per migliorare i contenuti che pubblichiamo (sia sul web che sui social) affinché possano convertire meglio.
“L’abito fa il monaco, soprattutto online. Piace ciò che è bello”.
La prima giornata dell’evento Inbound Strategies finisce qui, ma prima di andare a cena, è tempo di birra.
Il secondo giorno: meno tech più copy
Il secondo giorno di Inbound Strategies ci aspetta per scoprire nuovi spunti pratici forniti dai relatori che si alterneranno sul palco. Oggi più spazio alle quote rosa; si parla di emozioni, sensazioni ma non mancano casi studio, dati di fatto e storie.
Misya.info, un caso di successo
Un successo inatteso che bussa alla porta senza preavviso. Flavia Imperatore ha aperto il diario nel 2007 e raccontava cosa preparava per cena in base ai gusti e alle esigenze della propria famiglia e non alle parole chiave che avrebbero attirato più traffico.
Dopo 10 anni la situazione è cambiata ed è arrivato in tavola il piano editoriale condito di contenuti, SEO, parole chiave e un lavoro più attento alle esigenze di “Google” che ha fatto diventare Misya.info il secondo sito di ricette di cucina.
Valentina Falcinelli e l’importanza del tono di voce (ToV)
Silenzio in aula per accogliere Valentina, creatrice di Pennamontata con uno speech interessante, pratico, diretto e allo stesso tempo semplice e frizzante quanto basta. Il suo intervento inizia con una domanda al pubblico: Cos’è il tono di voce?
Qualche tentativo dai meno timidi e poi la definizione appare sulle slide “è il modo in cui l’azienda comunica attraverso i testi, la sua professionalità”.
Il ToV si concentra di più sul come che sul cosa per sposare una dimensione publico-centrica, Valentina Falcinelli sottolinea l’importanza del parlare attraverso le emozioni come l’aspetto che più di tutto ci renderà unici e riconoscibili.
Come si trova il ToV aziendale? Si elabora a partire da uno studio del target che vogliamo raggiungere, per capire che tipo di linguaggio utilizzare, a seguire lo studio degli obiettivi che siano aderenti a quelli di marketing aziendale per poi scegliere termini, espressioni e parole che rispecchino l’azienda.
Prima di iniziare a scrivere contenuti, è fondamentale conoscere gli elementi che contraddistinguono l’azienda, ed è per questo che Pennamontata invia al cliente un brief con domande specifiche per la costruzione del ToV con uno studio che a monte individua: personalità, tono, linguaggio, obiettivi.
Veronica Gentili e la Lead Generation su Facebook
Per generare Lead bisogna seguire il percorso di conversione e arrivare alle persone giuste nel momento giusto. È altamente improbabile che si riesca a vendere su Facebook, soprattutto se si fanno campagne a freddo. Per acquisire Lead qualificati è necessario dare dei motivi validi sfruttando ad esempio il principio della reciprocità, o della riprova sociale o della scarsità con alla base una dose elevata di creatività che porti le persone a “fermare il pollice” (time stopping).
Jacopo Matteuzzi e il venditore di oggi
Protagonista dello speech è la storia del venditore con le sue armi, il percorso in salita da affrontare tra gli orchi per diventare finalmente l’eroe che conquista clienti. Cosa è successo con l’avvento del web?
La storia di tutti i venditori è cambiata da quando è entrato in scena l’Inbound Marketing che non è l’alternativa ai metodi tradizionali e nemmeno un metodo per risparmiare nonostante faccia guadagnare non è per tutti. Cos’è quindi? Serve per creare un sistema integrato che porta alla vendita, soprattutto quando si tratta di prodotti complessi, impegnativi dove l’acquisto diventa un percorso ragionato e mai impulsivo.
Salvatore Aranzulla: da passione a business
Non ci stanchiamo mai di sentire storie, soprattutto quando sul palco arriva colui che è parte della nostra storia: Salvatore Aranzulla che conquista il pubblico raccontando il segreto del successo di aranzulla.it.
Era il 2002 ed aveva solo 12 anni quando ha iniziato a risolvere i problemi informatici e trascriverne la soluzione online fino a quando nel 2008 è arrivata la svolta che ha trasformato la passione in un lavoro. Da un’organizzazione “spontanea” è stato necessario trovare tematiche da affrontare e produrre contenuti in modo organizzato a seconda delle keyword più cercate. Ad oggi il sistema di proprietà dei titoli individua ed influenza la scrittura degli articoli che sono interessanti per gli utenti e per gli inserzionisti.
Consigli di Aranzulla: Sono due gli step per fare un buon lavoro:
- Trovare l’argomento, la tematica che può interessare agli utenti e produrre contenuti utili
- Capire in modo rapido come guadagnare (pubblicità, affiliazioni e altro)
Salvatore Russo definisce Aranzulla: il genio tecnico prestato al content marketing.
Valentina Velucci e le metriche cucite a mano
Basta parlare ci metriche utili e inutili, le metriche vengono cucite a mano sul cliente e lavorare per un benchmarking fatto bene. Il tool mi da i numeri, i dati li dobbiamo poi estrapolare noi come analisti.
L’importanza degli influencer spiegata da Matteo Pogliani
Influencer si diventa e non si nasce, perchè è grazie alla competenza, l’autorevolezza e la credibilità che si assume una posizione preminente diventando il punto di riferimento per gli utenti. Si tratta di una comunicazione orizzontale ma è necessario creare un dialogo e una relazione e lavorare per obiettivi concreti e tangibili per progetti performanti.
Marco Maltraversi e il SEO per il mobile
La velocità è uno dei fattori di ranking ma non è sufficiente verificare che il sito sia responsive perchè gli utenti da mobile si comportano in modo diverso quindi bisogna concentrarsi sulla navigazione dell’utente (user-experience) visto che l’algoritmo noterà anche questi aspetti.
Valentina Tanzillo
Il cuore dell’Inbound Marketing è il contenuto ma i contenuti devono essere utili, pertinenti e rilevanti per il nostro target. La velocità e la precisione di una strategia di visual content sui social spiegata da una professionista appassionata di comunicazione visiva che deve necessariamente essere inserita in una strategia per ottenere risultati e trasformare gli utenti in follower che diventano magari clienti e successivamente ambassador. Gli utenti contribuiscono alla narrazione della storia di un’azienda e sono contenuti che raccontano esperienze e ci aiutano a captare i feedback per migliorarci.
La prima edizione di Inbound Strategies si è conclusa, chissà se gli organizzatori stanno già pensando e preparando la seconda edizione per il 2018.